Medicina Rigenerativa: quando ne abbiamo bisogno
La medicina rigenerativa è quella branca della medicina che si pone l’obiettivo di favorire e promuovere i processi naturali di rigenerazione delle cellule e dei tessuti danneggiati o invecchiati. Nell’ambito della medicina rigenerativa si utilizzano preparati autologhi di A-PRP o cellule mesenchimali provenienti da sangue midollare o cellule, opportunamente concentrate, di tessuto adiposo.
Clicca se ti stai chiedendo:
La medicina rigenerativa ha differenti ambiti di applicazione:
- Ortopedia
- Dermatologia
- Estetica
- Ulcere cutanee
- Tricologia
- Ginecologia
- Andrologia
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Plasma ricco di Piastrine Autologo. Viene ottenuto mediante un piccolo prelievo di sangue venoso autologo in provetta e separato mediante una breve centrifugazione. Tutta la procedura viene effettuata mantenendo il circuito chiuso in modo da impedire qualsiasi contaminazione batterica.
Molteplici. In ambito ortopedico per le malattie degenerative delle articolazioni, danni muscolari, tendinopatie, mancato consolidamento osseo ecc. Ulcere cutanee, da decubito, flebostatiche, diabetiche, ustioni ecc. Tricologia, alopecia. Estetica, ringiovanimento cutaneo, cicatrici da acne ecc. Andrologia deficit erettile, sindrome di Peyronie (Induratio penis) ecc. Ginecologia ringiovanimento estetico, secchezza vaginale, ecc. Oculistica ulcere corneali, sindrome dell’occhio secco. In generale in tutte le situazioni in cui è opportuna la rigenerazione cellulare a livello topico.
Essendo un prodotto prelevato dallo stesso paziente (Autologo) in letteratura non vengono riportati effetti collaterali, se non quelli dovuti ad una cattiva pratica medica (mancata o scarsa disinfezione del sito di prelievo, utilizzo di materiale non idoneo ecc).
Assolutamente no. Il preparato è di origine autologa, cioè prelevato e impiantato dallo stesso paziente.
Assolutamente no. Il protocollo di legge che è, naturalmente, scrupolosamente osservato da questa struttura, prevede che prelievo e impianto venga eseguito immediatamente, un paziente per volta.
Assolutamente no. Devono essere, per legge in Italia, dispositivi medici prodotti e certificati per quel determinato uso (produzione di emocomponente per uso non trasfusionale) e non da laboratorio (IVD).
Assolutamente no. Per la legge italiana possono essere utilizzati da personale medico solo in strutture appositamente certificate dal centro Trasfusionale di riferimento con protocolli approvati, ben definiti e controllati.
Al momento, per legge italiana, l’unico criterio di esclusione è una scarsa quantità di piastrine, che viene valutata dal medico mediante semplice emocromo. Naturalmente l’opportunità o meno della terapia è una valutazione strettamente medica.